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Mi capita spesso, nel mio lavoro di naturopata, sia in forma "plateale" che abilmente "occultata", di vedere nelle persone molte DINAMICHE EMOTIVE TOSSICHE che, il più delle volte, vengono alimentate e potenziate dal rivivere e dal replicare una o più delle 5 ferite dell'anima (RIFIUTO, ABBANDONO, TRADIMENTO, UMILIAZIONE & SACRIFICIO, INGIUSTIZIA & MANCATO RICONOSCIMENTO) : tra queste, quella più lacerante e condizionante, è sicuramente quella da RIFIUTO. Tale ferita è la più arcaica e viscerale, la più dolorosa e la più nascosta, prendendo vita (o replicandosi e/o attivandosi) in fase di gravidanza e comporta, di conseguenza, una venuta al mondo, emotivamente parlando, condizionata negativamente sul piano emotivo e relazione. Paura del giudizio altrui, impossibilità a dire di no, il dover rendersi indispensabile agli altri per non "essere abbandonata", divenire la persona "perfetta" o che tutti vorrebbero avere perchè sempre disponibile, ecc.. ma, anche, l'impossibilità di esternare la vera propria natura e personalità, condurre una vita da "invisibile" o da "dietro le quinte", il non riuscire a manifestare il proprio "diritto di esistere" o di "meritare la vita". Da tutto ciò, spesso, si palesano - volontariamente e/o inconsapevolmente - dinamiche non equilibrate nel relazionarsi col mondo esterno, una delle tante, per esempio, il ricatto emotivo.

Il RICATTO EMOTIVO consiste nell’utilizzare - consapevolmente o inconsapevolmente (spesso entrambi) - emozioni e sentimenti a questo scopo: ciò significa far pressione - direttamente o indirettamente - sui punti deboli della persona che si vuole (o si "deve") agganciare, a voler suscitare nell'altro "obblighi emotivi" per ottenere ciò che si vuole. Altre forme di "ricatto emotivo" più mascherate, hanno lo scopo di suscitare sensi di colpa o di rimorso  nell’interlocutore, quasi un obbligo (mai espresso e dichiarato) intrinseco.

Detto questo, il condizionamento non è solo per secondi fini. A volte, chi esprime il ricatto emotivo pensa semplicemente di avere ragione a fare una particolare richiesta o dichiarazione o, anche, la nega a se stesso, ma la compie ugualmente, ciò per questione vitale (gestire a livello inconscio la ferita emotiva). Forse semplicemente non sa come dire quello che sente – per esempio, che ha paura di perderti – e quindi fa una minaccia o una richiesta che ci fa sentire in difetto. “Il ricatto emotivo, infatti, può derivare anche dall’insicurezza o dalla mancanza di comprensione di come comunicare i propri sentimenti, dunque non è sempre tossico”, almeno non del tutto.

Il ricatto emotivo è quindi una possente struttura di manipolazione utilizzata dalle persone a noi vicine (familiari, genitori, partner, datori o colleghi di lavoro) per riuscire ad ottenere ciò che desiderano da noi. Fanno perno sui nostri punti di vulnerabilità, sulla conoscenza che hanno della nostra sfera intima e dei nostri segreti per minacciarci di punirci - o farci vivere sensi di colpa - al fine di vincere le nostre resistenze e permettergli di controllarci (o di avere quella rassicurazione di cui hanno tanto bisogno, ovvero il non essere abbandonati o il non amati). Alla base della dinamica transazionale del ricatto affettivo vi sono due ruoli: il controllore, o ricattatore, e il controllato. Il primo esercita il condizionamento sul secondo che “cede” sotto scacco della tensione e del disagio insostenibile che sperimenta. Quando una persona è oggetto di ricatto emotivo si sente spaventata, in colpa, a disagio, in obbligo, infastidita e costretta a fare qualcosa che limita sua libertà d’azione e di scelta.

Il ricattatore utilizza il controllo sull’altro per ottenere un vantaggio personale o un beneficio o una rassicurazione, in modo coercitivo: non ha dunque alcun intento di danneggiare volutamente la persona a lui prossima. Comunemente manipola per sentirsi amato, valorizzato, apprezzato, rassicurato, sostenuto o aiutato dall’altra persona. Il problema non è tanto ciò che desidera per se ma il modo in cui punta ad ottenere ciò di cui ha bisogno trascurando o rimanendo insensibile alle nostre esigenze e al nostro disagio. La manipolazione affettiva non è sempre agita in modo manifesto attraverso minacce e ricatti diretti; a volte, il ricatto si esplica attraverso modi indiretti di protesta passiva come i silenzi ed i musi lunghi o cose dette a metà o "dire e non dire" o, anche, attraverso il vittimismo per far sentire l’altro una persona “cattiva” o “insensibile”... "io per te lo farei immediatamente".

I 3 INDICATORI FONDAMENTALI che ci aiutano a capire se siamo all’interno di una dinamica ricattatoria sono:  1) in primis, la paura di essere disapprovati, aggredirti, abbandonati, non amati nella misura in cui non assecondiamo l’altro;  2) in seconda battuta, il senso di colpa o il sentirsi "non belle persone se non si accetta la richiesta dell'altro" e, infine,  3) il senso di costrizione, dovere o obbligo

 

5 FERITE EMOTIVE e 5 RICATTI EMOTIVI-AFFETTIVI

Nelle diverse sfumature dei possibili ricatti emotivi possibili ve ne sono 5 di facile individuazione:

1) il generare nell'altro il SENSO DI COLPA : è decisamente il più frequente e chi lo innesca - anche se non in forma palese e manifesta - si erge a vittima per generare nell'altro il senso di colpa - " io per te lo faccio e tu no". Non è raro che il ricattatore si comporti come se stesse punendo se stesso, provando persino sofferenza e dolore, in modo che le persone che lo circondano provino compassione nei suoi confronti e cedano alle sue richieste. Questa situazione può prendere forma nei posti di lavoro, in famiglia e frequentemente in una relazione di coppia e nelle amicizie. Il senso di colpa genera in noi preoccupazione e ansia e ci sottrae salute, minacciando le nostre difese. Ottimo, in questo caso, per uscire dalla trappola del senso di colpa il fiore di bach Pine (il senso di colpa), almeno per iniziare, oltre al fiore di bach Centaury (dire di no, paura di deludere).

2. Il GASLIGHTING, che consiste in quella forma di manipolazione per cui una persona fa credere ad un’altra di stare farneticando e che sia quindi necessario per lei rivolgersi a uno psicologo; così facendo, la fa sentire debole e piena di dubbi. Ciò mette nelle mani del manipolatore una forza maggiore nell'ottenere ciò che vuole a discapito dell'altro. Spesso tale condizionamento arriva proprio da una "persona fidata" , spesso il partner, molte volte anche in forma inconsapevole. Tale meccanismo consiste principalmente nell'instillare nell'altro dubbi e incertezze. Frasi del tipo: “non sono stato io, devi essere stata tu” oppure “non l’ho mai detto”, sono un modo per sminuire la capacità di giudizio dell’altro, al punto tale che quest’ultimo inizia a dubitare di se stesso. Questo, specialmente in una persona che non crede in se stessa o che ha una bassa autostima genera disorientamento e frustrazione. Ottimo, in questo caso, per uscire dalla trappola del dubbio e dell'incertezza il fiore di bach Cerato, almeno per iniziare, oltre al fiore di bach Larch (credere in se stessi).

3. NASCONDERSI DIETRO UN DITO, ovvero ignorare - come se non esistessero - i problemi reali o le questioni evidenti che non vengono viste (il nascondersi dietro un dito). Ciò porta a non affrontare il problema, portando nell'altro una forte pressione che, con il passare del tempo, non farà altro che peggiorare la situazione. Per questo motivo, se state pensando di parlare con qualcuno della situazione, dovreste farlo. Non posticipate a domani, e non lasciate che il manipolatore la passi liscia; ponete fine a questa situazione. Ottimo, in questo caso, per uscire dalla trappola della paura nell'affrontare le cose e le sfide il fiore di bach Gentian, almeno per iniziare, oltre al fiore di bach Clematis (non scappare, essere presenti).

4. IPERPROTEZIONE, molto frequente nelle relazioni di coppia, così come in quelle tra genitori e figli (più "normale" rispetto alla prima - altrimenti si "vive" il partner come un figlio e questo altera radicalmente il rapporto, spesso minandolo alla base, specie nella sessualità). In questa dinamica ricattatoria è "normale" proteggere l'altro ma, sovente, in virtù del "so io cosa è bene per te", si commettono enormi disastri sull'altro, impedendogli di assumersi le proprie responsabilità e di farlo crescere, anche attraverso sbagli e cadute. Ciò crea una relazione spesso tossica, il più delle volte, portando il legame a veicolare l'infelicità. Questo tipo di ricatto è difficile da percepire - almeno all'inizio, visto che si fonda sulle "buone intenzioni" cui si somma una relazione tossica e di dipendenza emotiva. Tuttavia, arriverà un momento in cui la vittima non avrà più la capacità decisionale sulla propria vita, essendo giunta ad essere totalmente soggetta al controllo dell’altra persona. Ottimo, in questo caso, per dare alla persona la forza di staccarsi e di manifestare se stessa il fiore di bach Red Chestnut, almeno per iniziare, oltre al fiore di bach Wild Oat (per la centralità della persona, e per il ritrovare la propria via).

5. RICATTO del BISOGNOSO, ovvero chi "usa" i propri problemi e bisogni - attraverso il lamento e il compatimento - per arrivare a farsi aiutare continuamente. E' quindi normale, per queste persone, trasformare delle situazioni normali in necessità primarie facendo sì che il resto delle persone si senta male per loro e cerchi di dare loro una mano per risolvere i loro problemi. Questo è un modo molto sottile di controllare gli altri. E il punto più delicato della faccenda è che il manipolatore può sentirsi davvero una vittima e non voler uscire da questa situazione; questo è il suo modo di attirare l’attenzione e di far sì che gli altri si prendano cura di lui; così troverà sempre il modo per continuare a essere il “poveretto”. Il problema alla base dei ricatti sottili è che il ricattatore fa apparire situazioni normali come necessità vitali, ottenendo dalle altre persone la soluzione ai propri problemi e alle proprie necessità. Ottimo, in questo caso, per dare alla persona la forza di staccarsi e di dire di no il fiore di bach Centaury, almeno per iniziare, oltre al fiore di bach Walnut (per proteggere il proprio spazio).

 

E' molto importante, in primis, aiutare le "vittime" del ricatto affettivo ad uscire dal gioco perverso in cui vengono - consapevolmente o meno, attirate e costrette a "vivere" un rapporto su basi emotive tossiche ma, anche, soprattutto, aiutare i manipolatori ad uscire dal loro replicare tali meccanismi perversi, anzi, per loro è ancora più importante. Una valutazione della persona in toto, attraverso la visione della carta astrale e/o di una consulenza naturopatica può certamente dare preziose informazioni e capire come fare per risolvere certe predisposizione e andare oltre, liberando il manipolato ma anche il manipolatore.

Molte volte - direi la stragrande maggioranza - si tratta di una replicazione inconsapevole di situazioni familiari non risolte che agiscono come calamite di eventi avversi o attivazione di schermi relazionali tossici nelle nostre esistenze.

 

CHICORY : IL FIORE DEL MANIPOLATORE AFFETTIVO

Chicory è il fiore più adatto - almeno inizialmente - per chi attiva spesso il ricatto d'amore quale necessità di attirare l'attenzione altrui attraverso meccanismi ricattatori (spiegati sopra) : è il fiore per lasciare andare gli attaccamenti emotivi, per chi condiziona pesantemente l’ambiente circostante, con una serie di richieste e di pretese che mette in atto: desidera esercitare in maniera costante la sua influenza sugli altri (tendenza alla manipolazione, al ricatto affettivo). Chicory mette in evidenza anche personalità orgogliose, ma anche capaci di saggezza e molta conoscenza. Il meridiano energetico che, a seguito di una disfunzione "Chicory" va in crisi è quello di Milza Pancreas, ma anche quello dei Reni.

Le parole tipiche di un Chicory-manipolatore sono "ti voglio bene e per te darei il sangue, faccio di tutto per te, prima vieni tu...". Chicory fa sempre una gran fatica a "lasciar andare" e quindi è sempre proiettato sui ricordi, spesso sul rimpianto del "bel tempo che fu", oltre che a non concedere (a livello pratico" la libertà di essere e di vivere come si vuole (agli altri): ulcera e colon irritabile, i problemi per lui più frequenti. Chicory vive per essere amata ed ama, moltissimo, ma sovente quale mezzo per riempire un vuoto affettivo pregresso devastante : l'amore di Chicory non è falso, tutt'altro, ma basato su una mancanza pregressa che ne altera l'equilibrio. Alle volte, il soggetto Chicory, manifesta anche l'aspetto Vervain, ovvero l'intransigenza nell'accettare un pensiero diverso dal proprio, spesso manifestando una grande rigidità, solitamente su "questioni di principio", non dando agli altri la libertà di essere se stessi, indirettamente. Vervain è il combattente spirituale, un po' talebano alle volte, ma sempre su principi corretti: servirebbe più moderazione, meno intransigenza (Vervain ha sempre in "bocca" la giustizia, le questioni di principio e, anche, una qualche forma di rigidità ideologica che fatica ad accettare, così come una tensione interiore ben mascherata).

Chicory è l'amore bisognoso, l'amore vissuto come "mancanza d'aria e dell'enorme buco da riempire", l'amore manipolatorio - il più delle volte non consapevole a livello razionale, l'amore tossico perchè non libero. Chi necessita di utilizzare il fiore di Bach Chicory, verte in una condizione di perenne aspettativa nei confronti degli altri: genitori in ansia per i figli, fidanzati e compagni gelosi, possessivi e apprensivi, familiari che non possono fare a meno di intromettersi negli affari della famiglia. Quello che spaventa queste persone è l’idea di perdere l’attenzione e l’amore delle persone vicine. La persona in oggetto è una persona che ama molto, questo è indiscutibile, così come l'intensità del suo affetto e della generosità; è una persona che dà il cuore e molto di più, sempre, ma vive un tormento interiore devastante che è legato alla paura del rifiuto (l più delle volte) o dell'abbandono.

Il fiore di Bach di Chicory aiuta a sviluppare una maggiore capacità di indipendenza affettiva e di autonomia, facilita un atteggiamento più altruista e generoso verso le persone care, diminuendo il bisogno di dirigerne la vita in funzione propria (o per compensare un vuoto interiore devastante). Quando la persona necessita di utilizzare questo fiore è perchè si trova in uno stato disarmonico che indica autocompassione, bisogno di ricevere dai propri cari attenzioni, amore e attenzione. Questo fiore aiuta la persona a passare da un "amore condizionato ad un "amore libero da ricatti emotivi". 

La miscela floreale ottimale - il più delle volte - per un manipolatore del cuore, per un ricattatore emotivo, è CHICORY + RED CHESTNUT + HONEYSUCKLE (alle volte anche VERVAIN)

Aiutare un "manipolatore del cuore" - veramente - consiste nel ricercare il vero motivo per cui tende a manifestare tale atteggiamento : da dove arriva ? qual è stato l'evento scatenante ? quanto ha influito la famiglia o le relazioni all'interno della stessa ? E se fosse un condizionamento non risolto di questioni legate ai nostri antenati che replichiamo a nostra insaputa ? è forse il retaggio di questioni karmiche e di vite passate ?

Intendiamoci, chi è "controllato" da questo meccanismo - spesso non ne è consapevole a livello razionale - e, quando lo si fa presente, spesso non lo riconosce affatto : la paura della perdita lo assale tremendamente e ciò lo porta a mettersi subito in difesa. Un bisogno di amore enorme, ma anche una quantità di amore dato di altrettanta intensità, sono caratteristiche insite in questa persona. Non è da condannare, ma da aiutare, sempre.

 

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