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Le 12 Porte: Naturopatia - Astrologia - Peat e DP4 - Trattamenti Energetici e Consulenza

Il mondo vegetale, in particolare gli alberi, nel rapporto tra l’uomo e la natura, hanno sempre rappresentato in tutte le tradizioni del passato il mezzo di interconnessione tra la superficie della terra, il sottosuolo e il cielo. Le piante, come catalizzatori delle energie cosmiche, reagiscono in modo particolare all'influsso del Sole, della Luna e delle correnti telluriche. E' stato dimostrato, molte volte, che la Luna in quarto crescente aumenta l'energia e i principi attivi delle piante; per questo motivo gli alchimisti consigliano di raccoglierle in tale periodo, soprattutto le piante "grialiche", che immagazzinano più energia perchè crescono in luoghi di maggior forza tellurica, indicando, inoltre, con la loro presenza, i punti di massima potenza e i limiti dei medesimi. Le piante grialiche sono in realtà un dono di madre Terra, che ci permette di controllare le potenti energie eteree della natura. Le energie trasformatrici delle piante vengono spesso associate ed utilizzate come canali trasformativi mentali. Il noce, i suoi frutti e i suoi fiori appartengono ad un livello di conoscenza alchemica molto elevato.

Il Noce è un albero forte, robusto e maestoso e, al tempo stesso, unico e speciale nel suo genere : attorno ad esso non crescono altre piante (ciò è dovuto alla presenza nelle radici, nelle foglie e nella corteccia, di una sostanza tossica per le altre piante, chiamata juglone, che l’albero rilascia nel terreno). E' per questo motivo che, il più delle volte, lo si trova in solitaria e difficilmente nei boschi. E' un albero di "confine" tra la luce e l'ombra, un crocevia, un punto di svolta : è la trasformazione ed il rinnovamento.

Mi capita spesso, nel mio lavoro di naturopata, sia in forma "plateale" che abilmente "occultata", di vedere nelle persone molte DINAMICHE EMOTIVE TOSSICHE che, il più delle volte, vengono alimentate e potenziate dal rivivere e dal replicare una o più delle 5 ferite dell'anima (RIFIUTO, ABBANDONO, TRADIMENTO, UMILIAZIONE & SACRIFICIO, INGIUSTIZIA & MANCATO RICONOSCIMENTO) : tra queste, quella più lacerante e condizionante, è sicuramente quella da RIFIUTO. Tale ferita è la più arcaica e viscerale, la più dolorosa e la più nascosta, prendendo vita (o replicandosi e/o attivandosi) in fase di gravidanza e comporta, di conseguenza, una venuta al mondo, emotivamente parlando, condizionata negativamente sul piano emotivo e relazione. Paura del giudizio altrui, impossibilità a dire di no, il dover rendersi indispensabile agli altri per non "essere abbandonata", divenire la persona "perfetta" o che tutti vorrebbero avere perchè sempre disponibile, ecc.. ma, anche, l'impossibilità di esternare la vera propria natura e personalità, condurre una vita da "invisibile" o da "dietro le quinte", il non riuscire a manifestare il proprio "diritto di esistere" o di "meritare la vita". Da tutto ciò, spesso, si palesano - volontariamente e/o inconsapevolmente - dinamiche non equilibrate nel relazionarsi col mondo esterno, una delle tante, per esempio, il ricatto emotivo.

Il RICATTO EMOTIVO consiste nell’utilizzare - consapevolmente o inconsapevolmente (spesso entrambi) - emozioni e sentimenti a questo scopo: ciò significa far pressione - direttamente o indirettamente - sui punti deboli della persona che si vuole (o si "deve") agganciare, a voler suscitare nell'altro "obblighi emotivi" per ottenere ciò che si vuole. Altre forme di "ricatto emotivo" più mascherate, hanno lo scopo di suscitare sensi di colpa o di rimorso  nell’interlocutore, quasi un obbligo (mai espresso e dichiarato) intrinseco.

Detto questo, il condizionamento non è solo per secondi fini. A volte, chi esprime il ricatto emotivo pensa semplicemente di avere ragione a fare una particolare richiesta o dichiarazione o, anche, la nega a se stesso, ma la compie ugualmente, ciò per questione vitale (gestire a livello inconscio la ferita emotiva). Forse semplicemente non sa come dire quello che sente – per esempio, che ha paura di perderti – e quindi fa una minaccia o una richiesta che ci fa sentire in difetto. “Il ricatto emotivo, infatti, può derivare anche dall’insicurezza o dalla mancanza di comprensione di come comunicare i propri sentimenti, dunque non è sempre tossico”, almeno non del tutto.

Siamo "fatti" di polvere di stelle a tutti gli effetti : la nostra matrice fisica - il corpo - si compone di quegli elementi che sono nati all'interno di stelle e che, una volta esplose, sono stati dispersi nell'universo. Quindi, di stelle siamo fatti e di stelle veniamo ad esprimerci, anche attraverso la nostra carta del cielo natale.

Ogni forza esistenze all'interno del sistema solare, in primis, il Sole e, in seconda battuta, i pianeti e le rispettive lune, influiscono inevitabilmente sulle nostre esistenze, sia fisicamente sia energeticamente (come dice la fisica quantistica, l'uno è il riflesso dell'altro e viceversa), più di quanto immaginiamo. 

Il sistema solare è per noi terrestri la nostra porta d'accesso a questo mondo, a questo piano vibrazionale e, allo stesso modo, è lo stesso portale che varchiamo al momento della nostra morte o, meglio, al ritorno al piano vibrazionale d'origine.

Il sistema solare è a tutti gli effetti un piano di transito, in entrata e in uscita ma, anche, riflette esattamente - mediante la nostra fotografia stellare di nascita - il progetto a cui siamo chiamati in questa esistenza, anche per un discorso di evoluzione spirituale ma, contemporaneamente, quale necessità di rielaborare attraverso le nostre vicissitudini personali la epurazione dei conflitti emotivi non risolti dei nostri antenati, dei nostri consanguinei.

Che tipo di anello scegli, su quale dito lo porti, su quale mano sono tutti fattori personalissimi, capaci di rivelare risvolti segreti del carattere. Quando si parla di dita e anelli, tutto assume un significato ben preciso, a partire dalla scelta della mano. La mano destra è la mano attiva, mentre la mano sinistra è quella recettiva; la mano destra rappresenta lo Yang, la sinistra lo Yin. Il concetto di Yin e Yang fa parte della filosofia cinese: i due principi sono opposti, ma non possono esistere l’uno senza l’altro. Lo Yang è maschile, aggressivo, estroverso e razionale, lo Yin è femminile, contrattivo, introverso e intuitivo. Indossare un anello sulla mano destra rappresenta quindi la consapevolezza logica, la volontà e il desiderio di controllo, mentre mettere un anello sulla mano sinistra simboleggia la creatività, le emozioni e la sensibilità.

Le possibilità di indossare anelli alle dita sono quindi molteplici: chi non porta anelli e chi ne ha invece troppi; chi concentrati su un solo dito e chi distribuiti su entrambe le mani. D'oro bianco o d'oro giallo, di platino o di argento. Lisci o lavorati, senza pietre, con una o con tante. E poiché nulla di quello che facciamo è veramente lasciato al caso e tutto segue una logica misteriosa e perfetta, anche l'arte di portare gli anelli si rifà a una regola, forse inconsapevole ma ben precisa, un codice basato sul simbolismo dello spazio, dei colori e dei pianeti. Perché ci si lascia attrarre dalla veretta smaltata o dal solitario ? Perché sul medio e non sull'indice o sull'anulare ? E perché sulla mano sinistra o sulla destra ? La risposta è semplice: perché ogni individuo, indossando un anello, si sintonizza sulla lunghezza d'onda più congeniale, che in qualche modo gli somiglia o gli è necessaria in un determinato periodo. E in genere l'anello finisce proprio sulla mano e sul dito più indifesi, più bisognosi di una stampella perché posti in relazione simbolica con un organo temporaneamente fragile, una qualità carente da sviluppare o una sfera d'esistenza, l'amore, la salute, il lavoro, in fase un po' critica.

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